LGNET: INCLUSIONE ABITATIVA EMERGENZIALE. LE ATTIVITÀ PROGETTUALI DEL COMUNE DI TORINO

L’avventura del Comune di Torino inizia in piena emergenza sanitaria con lo sviluppo delle attività progettuali relative all’inclusione abitativa emergenziale. Con l’inserimento in Housing; sostegno alla locazione, la ricerca casa e l’accompagnamento nella soluzione dei problemi legati alla locazione come la variabile tampone covid, il tempo di attesa per l’inserimento sanitario sicuro, l’abbinamento delle convivenze a volte problematiche per questioni di religione, lingua, cultura, età, orari lavorativi.
Il lockdown ha ritardato l’organizzazione o l’avvio di molte attività, ad esempio formative, dove non è stato possibile sostituire l’attività in presenza con quella a distanza. La sinergia con l’Ufficio stranieri del Comune di Torino ha comunque consentito di arrivare a concludere la selezione delle beneficiarie in tempi relativamente brevi, nonostante il lockdown.
Nonostante le difficoltà legate al Coronavirus, nel mese di Febbraio e Marzo scorso sono proseguiti i colloqui con l’Ufficio stranieri. Sono state effettuate prenotazione dei tamponi per la verifica della negatività da Coronavirus che ha imposto di dilazionare nel tempo il raggiungimento della piena capienza della casa di accoglienza che è stata raggiunta il 16/03/2021.
Seppur rimangono considerevoli le diverse questioni legate alla precarietà lavorativa che influisce sulla ricerca di casa, grazie all’approccio multidisciplinare del dispositivo di mediazione interculturale messo in atto sono, sono state superate alcune criticità legate all’interruzione di tanti percorsi virtuosi di inserimento lavorativo che influiscono soprattutto in azioni di ricerca casa.

Il Progetto Lgnet è stato attuato da una ATS, in sinergia e collaborazione con l’Ufficio Stranieri del Comune di Torino, il Servizio Sociale Territoriale di Lungo Dora, le assistenti sociali del Comune di Torino, l’Associazione Ideadonna e. Oltre alla collaborazione con un CAF per le esigenze specifiche delle nostre ospiti, le operatrici di Lgnet sono in contatto con l’Agenzia Piemonte Lavoro, con le associazione Articolo 10, Nuova Collaborazione, l’associazione del quartiere Falchera e la Coop Liberi Tutti.
La rete di collaborazione costruita nel tempo da Ideadonna, l’Associazione nata nel 2000 allo scopo di promuovere la condizione della donna migrante, ha senza dubbio favorito l’avvio delle attività precedentemente descritte. L’azione sinergica è senza dubbio la modalità che consente di operare positivamente per il raggiungimento degli obiettivi.
L’Inserimento in housing – ha previsto una metodologia di osservazione attenta del caso, colloquio approfondito per valutare le esigenze individuali, scelta del housing idoneo (collocazione territoriale, spazi interni, condivisione con altre persone). Il lavoro di coordinamento della Città di Torino ha permesso la raccolta delle segnalazioni, un primo filtro di selezione e l’approfondimento con gli enti partner del progetto, permettendo l’ottimizzazione dell’attivazione dell’attività progettuali
Per quanto riguarda il Contributo locazione un punto di forza è stato la disponibilità della parte conduttrice ad evitare la messa in mora e le procedure di sfratto, coinvolgimento attivo delle parti nella ricerca delle soluzioni e il supporto al dialogo grazie all’interazione attiva. Il lavoro preparatorio individuale precedente ai colloqui ha permesso di comprendere le ragioni delle difficoltà e le possibili soluzioni (mancanza di lavoro, incomprensioni di comunicazione, cambiamento condizioni di vita ed economiche, prospettive di subentro e/o sublocazioni). I principali punti critici: sublocazioni, eventuali diffidenze verso i migranti, incomprensioni legate alle varie voci di spesa legate agli immobili e le normative vigenti.
Infine, per quanto riguarda la Ricerca casa/Attività di accompagnamento nella soluzione dei problemi legati alla locazione i punti di forza sono: la rete dell’AMMI sul territorio, un lavoro precedente di mappatura e contatto con proprietari di casa. Un altro punto di forza è la conoscenza approfondita di vari gruppi e provenienze dei migranti sul territorio e l’uso efficace della rete informale di informazioni, aiuto e sostegno che esiste tra connazionali di stessa provenienza e anche tra migranti in generale nella ricerca lavoro, casa e altri servizi dedicati. Un elemento di forza è rappresentato dall’affiancamento dei mediatori interculturali dell’AMMI in casi di incomprensioni tra affittuari e proprietari di casa. Punti di criticità principale è stata quella legata alla precarietà lavorativa, all’interruzione di tanti percorsi virtuosi di inserimento lavorativo che influiscono soprattutto in azioni di ricerca casa.

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